
27 Dicembre 2018
Gli stadi del tumore prostatico (sistema TNM)
La “stadiazione” di un tumore (staging in inglese) ha lo scopo di definire l’estensione del tumore stesso. Lo stadio della neoplasia prostatica è un importante fattore prognostico che indica la “gravità” della malattia ed è uno dei parametri fondamentali - insieme al valore del PSA e al grado - per identificare la classe di rischio del tumore e determinare quindi la prognosi generale e la probabilità di sopravvivenza del paziente.

L’estensione del tumore prostatico viene valutata – come in tutte le altre patologie neoplastiche - mediante i 3 parametri del sistema TNM, un sistema internazionale universalmente utilizzato per la classificazione dei tumori, sviluppato dall’American Joint Commitee on Cancer (AJCC) e approvato dall’organizzazione mondiale della sanita (WHO, world health organization):
- Categoria T: indica l’estensione locale del tumore (T = tumour); in particolare distingue la neoplasia organo-confinata (quando il tumore non supera la capsula prostatica), la malattia extracapsulare e le forme in grado di infiltrare organi adiacenti.
- Categoria N: definisce l’eventuale presenza di infiltrazione dei linfonodi regionali (N = nodes).
- Categoria M: indica la presenza o meno di metastasi a distanza (M = metastases)
Il TNM del tumore prostatico:
La tabella che segue riporta la versione 2017 del TNM per il tumore della prostata (8° edizione).
T | Tumore primitivo |
---|---|
T1 | Tumore clinicamente non apprezzabile |
T1a | Riscontro incidentale (<5%) dopo intervento disostruttivo |
T1b | Riscontro incidentale (>5%) dopo intervento disostruttivo |
T1c | Tumore diagnosticato mediante biopsia prostatica |
T2 | Tumore limitato alla prostata |
T2a | Tumore che interessa la metà o meno di un lobo |
T2b | Tumore che interessa più della metà di un lobo |
T2c | Tumore che interessa entrambi i lobi (bilaterale) |
T3 | Tumore esteso al di fuori della prostata (extracapsulare) |
T3a | Tumore con estensione extraprostatica (unilaterale o bilaterale) |
T3b | Tumore che invade una o entrambe le vescichette seminali |
T4 | Tumore fisso o infiltrante organi vicini |
N | Linfonodi regionali |
N0 | Assenza di infiltrazione dei linfonodi regionali |
N1 | Presenza di infiltrazione dei linfonodi regionali |
M | Metastasi a distanza |
M0 | Non metastasi a distanza |
M1 | Presenza di metastasi a distanza |
M1a | Metastasi in linfonodi non regionali |
M1b | Metastasi ossee |
M1c | Metastasi in altre sedi |
Come si esegue la stadiazione del tumore prostatico:

La valutazione dell’estensione della malattia tumorale è un processo fondamentale per decidere il trattamento più idoneo. Una prima valutazione dello stadio tumorale (T) si esegue già con l’esplorazione rettale. Per avere una valutazione più precisa si può utilizzare la diagnostica per immagini, in particolare la risonanza magnetica multiparametrica. Questo esame è in grado di valutare con buona precisione l’estensione locale del tumore (T) e con attendibilità relativa lo stato dei linfonodi regionali (N). Anche la TAC può essere utilizzata nella valutazione dei linfonodi. Per lo studio delle metastasi a distanza (M) – dato che queste quando presenti sono di solito a carico dello scheletro – viene utilizzata la scintigrafia ossea.
E’ importante precisare che gli esami diagnostici per la stadiazione del tumore non vengono eseguiti in tutti i casi: dipende essenzialmente dalla gravità della situazione in base ai dati clinici e bioptici a dsiposizione. Nei tumori a rischio basso e molto basso non è infatti previsto alcun esame strumentale di stadiazione.
Differenze tra stadiazione clinica e patologica:
La valutazione dell’estensione del tumore realizzata con queste modalità prende il nome di stadiazione clinica e si differenzia dalla stadiazione eseguita in seguito all’esame istologico, ad esempio dopo la rimozione della prostata (prostatectomia radicale). Questa seconda stadiazione – realizzata direttamente dal medico anatomo-patologo sui pezzi operatori – è ovviamente molto più precisa e prende il nome di stadiazione patologica.
Quando il TNM di un tumore deriva dall’esame istologico viene preceduto dalla lettera “p” (patologico), mentre si utilizza la lettera “c” (clinico) se ricavato dai dati clinici-strumentali: un tumore infiltrante una vescichetta seminale avrà uno stadio pT3b ma – in caso le metodiche per immagini non fossero state in grado di evidenziare questa caratteristica – il suo stadio clinico sarebbe potuto essere, ad esempio, un cT2c. Allo stesso modo un paziente cN0 (assenza di coinvolgimento linfonodale evidenziabile dagli esami radiologici) potrebbe risultare pN1 dopo l’intervento se l’esame istologico dimostrasse la presenza di cellule tumorali nei linfonodi.
Prossimo capitolo:
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Approfondimenti:
Alcuni argomenti trattati in questa pagina sono stati approfonditi in articoli dedicati. Potete trovare queste informazioni seguendo i link qui riportati:


